L’ingresso monumentale della Città Universitaria è costituito da un alto porticato inserito tra due volumi in cortina di mattoni, che recano alla base due fontane di travertino. Il grande prospetto era stato pensato da Marcello Piacentini, Architetto Capo del progetto e della realizzazione dei lavori, come terminale di una lunga prospettiva che avrebbe dovuto collegate l’Università con la nuova Stazione Termini. In origine la grande fascia in travertino a coronamento del portico, presentava una lunga epigrafe dedicatoria: dopo la seconda guerra mondiale, sono stati eliminati i riferimenti al Re e a Mussolini con la sostituzione della croce dei Savoia e dei fasci littori con due Cherubini simboli dell’Archiginnasio romano. L’architettura è dell’architetto romano Arnaldo Foschini che congiunge attraverso sei grandi pilastri il portico di ingresso con gli edifici dell’Istituto di Igiene e della Clinica di Ortopedia, anch’essi realizzati su suo progetto. Il complesso si configura come un propileo che richiama analoghe soluzioni adottate negli edifici pubblici degli anni Trenta.
Entrando dal portico si è accolti in uno spazio regolato dalla perfetta simmetria dei due edifici di Medicina, che dialogando con la trasparenza della massa di travertino del portico, avviano una prospettiva di collegamento visivo con la grande piazza della Minerva, concludendosi nel monumentale prospetto del palazzo del Rettorato.